🇮🇹

Blog · mercoledì 4 marzo 2020

Georgia nel cuore

Dieci splendidi giorni sono volati in Georgia, uno dei più bei Paesi del Mondo, con i suoi mille paesaggi, con i suoi spazi infiniti, con le sue numerose contraddizioni.

Georgia nel cuore

Dieci splendidi giorni sono volati in Georgia, uno dei più bei Paesi del Mondo, con i suoi mille paesaggi, con i suoi spazi infiniti, con le sue numerose contraddizioni. Un gruppo piccolo e agile. Ho avuto il piacere di accompagnare Manuela, Monica, Eleonora e Alberto in un viaggio che non si può definire in altro modo se non unico.

Un viaggio iniziato a Kutaisi, seconda città della Georgia, per ambientarsi allo stile di vita georgiano: poche ore bastate per farci sentire a nostro agio. Poi la campagna popolata da innumerevoli bovini, i primi boschi, i grandi torrenti, valli strette e tortuose che improvvisamente si aprono nelle vaste praterie attorno ad Akhaltsikhe. Città-simbolo degli incontri di popoli e culture diverse, con il suo affascinante castello, in grado di regalare panorami che si perdono nel Caucaso più remoto.

Il primo monastero ortodosso, col suo silenzio e il profumo di incenso a inebriare la vista di fronte ad affreschi antichi e il primo incontro con gli abitanti di umili villaggi sperduti hanno definitivamente dato il via a questa bella esperienza georgiana.

Non ci dimenticheremo facilmente dei sorrisi dei bambini stupiti nel vedere insoliti escursionisti, felici di salutarci. Bambini che giocano con la natura, come da noi non si fa più da tempo.

ImmagineImmagine

Ecco poi la prima escursione più impegnativa, alla città rupestre di Vardzia, indescrivibile nella sua maestosità. Così come si fatica a descrivere la bellezza del vasto canyon in cui scorre un fiume a tratti silenzioso, a tratti impetuoso. Arriva poi il momento di salire sugli altipiani dello Javakheti. Le cittadine si fanno meno curate, la natura si fa più sontuosa: praterie immense, decine di nidi di cicogna, laghi-specchio dove trovano riposo gli uccelli migratori, le greggi di pecore sembrano piccole macchie bianche in movimento sui versanti.

Le salite a tratti sono un po’ ripide e tortuose, il temporale risuona nel Caucaso Minore, ma anche se un po’ bagnati ci siamo innamorati del verde e del blu, che giocano a nascondino dietro il bianco delle nubi.

ImmagineImmagine

Alloggiare in una guest house o in un minuscolo albergo a conduzione familiare è una parte fondamentale dell’esperienza. Da ospiti si diventa amici ed è sempre difficile salutarsi, alla fine. Per qualche ora ci si può sentire uno della famiglia, anche solo un caffè armeno in una casetta in qualche villaggio sperduto può diventare una grande emozione.

A volte i trasferimenti da una località all’altra, rigorosamente in fuoristrada, sembrano giostre in alta quota, i tornanti dei passi di montagna fanno slalom tra gli accampamenti dei pastori nomadi, i bambini salutano e scappano via.

Immagine

Arrivati a Bakuriani e Borjomi, località turistiche prestigiose dai tempi degli zar, piange un po’ il cuore: in alcune zone stanno cominciando a fare gli stessi errori edilizi e di consumo del suolo fatti da noi negli anni Sessanta e Settanta? Ma a Borjomi si può passeggiare nei parchi delle terme e osservare bambini divertirsi su giochi che anche noi vorremmo provare. Poi però si entra nella natura selvaggia, le splendide foreste del Parco Nazionale Borjomi Kharagauli, uno dei più importanti della Georgia.

Anche qui qualche goccia di pioggia, tante emozioni. Come imbattersi in una fatta (escremento) di lupo e in distese di orchidee, o camminare solitari su sentieri immersi in boschi antichissimi.

ImmagineImmagine

Per capire la Georgia bisogna capire anche le sue contraddizioni. Per questo ci concediamo qualche ora a Batumi, orgoglio georgiano di modernità, ma sempre con qualche mucca vagante a brucare nelle aiuole in periferia.

Una visita più approfondita a Kutaisi, con i suoi quasi millenari monasteri patrimonio dell’umanità, le grotte di Prometeo e soprattutto il mercato contadino, è il gran finale di un’esperienza segnante.

Immagine

Naturalmente un po’ di spirito d’adattamento è necessario, in Georgia devi avere sempre un “piano B” e talvolta anche un “piano C”. Devi essere curioso, devi amare i sorrisi della gente, devi essere pronto a vivere emozioni ben lontane dalla nostra routine.

Il resto – ottima ospitalità, buon cibo, serenità – lo mettono i georgiani. Invitandovi a scegliere noi di Montanamente come accompagnatori – ma ci sentiamo più compagni di avventure! – nei vostri viaggi, e a contattare me, Gabriele, per una visita della Georgia, vi auguro tanta curiosità e voglia di conoscere la diversità che ci circonda. Di seguito qualche pensiero dei miei compagni di viaggio e alcune immagini. Ciao, a presto!

Immagine

I colori del mercato di Kutaisi, i profumi delle piante durante le escursioni, il silenzio profondo dei monasteri immersi nei boschi, gli sguardi fieri della gente. Per me questo viaggio è stato un’esperienza di vita, che mi ha permesso non solo di conoscere un paese stupendo ma anche di scoprire qualcosa di nuovo di me stessa. Grazie ai miei compagni di viaggio ho vissuto questi giorni con serenità e…curiosità! Gabriele trasmette sicurezza e racconta tutto quello che sa, camminare ascoltando le sue parole fa sentire meno la fatica!

  • Eleonora

Scegliere la Georgia come destinazione di un viaggio è un po’ insolito, scegliere di uscire dalle solite rotte turistiche ed immergersi in un territorio fantastico, selvaggio e largamente incontaminato, per assaporare l’ospitalità del popolo georgiano è “montanamente”. La Georgia ha il vero sapore della scoperta: un lembo di terra dimenticato, travagliato, pieno di contrasti eppure con una gran voglia di apertura e crescita. Gabriele ha saputo trasmetterci il suo entusiasmo e le sue competenze e il gruppo si è subito dimostrato affiatato. Insomma, cosa volere di più? Ho appena disfatto le valigie ma già aspetto le prossime proposte di Montanamente!

  • Monica

Un viaggio inaspettato che ci ha preso il cuore. La natura incontaminata di boschi e le distese infinite di verde, i rapaci, le cicogne. Poi le persone socievoli, amabili e il loro sorriso, la libertà che si respira, i colori, il cibo. Insieme a Gabriele e il senso di sicurezza che ci ha trasmesso, le compagne di viaggio sempre solari con il quale abbiamo condiviso tutto. Paesaggi, visi, emozioni che rimarranno indelebili nella nostra vita.

  • Manuela e Alberto